"Intelligenza artificiale".Premio giornalistico Under 35

Promosso dall’Associazione Letizia Leviti. Primo premio 2000 €. La partecipazione al premio è riservata ai giovani giornalisti freelance e collaboratori non assunti nelle redazioni che compiranno al massimo 35 anni di età entro il 31 dicembre 2021.

Finalità

Il premio giornalistico Letizia Leviti “Il nostro lavoro è verità” – Under 35” istituito e organizzato dall’Associazione Letizia Leviti, nasce per valorizzare un giornalismo di approfondimento che privilegia l’onestà intellettuale, la sincerità e la trasparenza nel raccontare persone e avvenimenti con un linguaggio appropriato che trasmetta chiarezza, frutto di particolare attenzione alla verifica e al confronto delle fonti. “Un giornalismo – per usare le parole di Letizia – interessato a sapere e raccontare non solo ‘cosa è successo’, ma soprattutto ‘come è successo’, attento a momenti, sfumature, espressioni, impressioni, dettagli che spesso vengono sacrificati per fretta, disattenzione, preconcetto editoriale”.

Destinatari

La partecipazione al premio è riservata ai giovani giornalisti freelance e collaboratori non assunti nelle redazioni che compiranno al massimo 35 anni di età entro il 31 dicembre 2021. L’iscrizione all’Ordine dei Giornalisti non costituisce obbligo per la partecipazione. Può partecipare un autore singolo o una squadra – purché tutti Under 35 – con un solo elaborato realizzato in un formato a scelta: carta stampata, video, radio, online, webdoc, podcast.

Tema

 “Intelligenza artificiale” è il tema che definisce la categoria “Under35” 2021.

Il rapporto tra l’uomo e la tecnica può essere visto da prospettive molto ampie che coinvolgono le radici profonde della nostra civiltà, della nostra identità e delle sue contraddizioni. La pandemia da Coronavirus ha acuito il rapporto simbiotico tra la tecnologia e l’uomo, accelerandone i processi e evidenziandone gli effetti.

Il distanziamento fisico che, drammaticamente e patologicamente, per molti diventa causa di isolamento affettivo e sociale, ha mutato il modo di lavorare, di informarsi, di comunicare, di divertirsi, di consumare, di trasmettere i sentimenti e l’affettività, di esprimere la sessualità. Ha mutato in sostanza il nostro modo di vivere. Come nel più apocalittico dei film di fantascienza, le “Macchine” rischiano di prendere il sopravvento sull’Uomo che le ha costruite. Non già con la forza, ma in maniera più subdola e strisciante, quasi “invisibile”.

Vogliamo quindi valorizzare il lavoro del giornalista che, con un reportage o inchiesta, ha affrontato con profondità il tema del rapporto tra le persone e la tecnologia. Un tema che si dipana in diversi ambiti: tecnico-scientifico, morale, economico, sociale, ecologico, culturale, educativo. Indagandone soprattutto gli effetti attuali ma soprattutto quelli potenziali.

Tra queste pieghe, il lavoro giornalistico può e deve insinuarsi, raccontando non solo i progressi della scienza, le nuove conquiste, che aiutano a viaggiare, a curarsi, a intrecciare relazioni, a produrre, a sfruttare le risorse. Ma anche le distorsioni, che portano l’Uomo all’isolamento, a una vita diversa, forse meno reale, sicuramente più angosciante. Una vita piena di abitudini e povera di riti, più digitale e meno analogica, più prevedibile e priva di stupore.

La necessità di “allontanarci” causata dalla pandemia ha messo a nudo come la tecnologia possa diventare un surrogato della vita umana così come l’abbiamo sempre intesa, un surrogato della nostra vita reale, di cui può essere difficile poi riappropriarsi, anche quando le restrizioni cadono. Quel “niente sarà più come prima” che riecheggia nelle valutazioni di psicologi, psichiatri, sociologi e filosofi, ci parla soprattutto del nuovo ruolo rivestito dalla tecnologia nella nostra vita. Il potere della tecnologia può essere inoltre sfruttato da speculatori finanziari, speculatori dell’odio e della paura, uomini del malaffare che, come sempre, sfruttano i cambiamenti sociali prima di tutti noi e sono capaci di sfruttarli.

Ma l’obiettivo del premio è andare oltre la cronaca attuale, affinché il dramma del Covid19 diventi occasione per riflettere sulla centralità dell’Uomo, sulla difesa dell’Uomo che deve venire prima di ogni progresso scientifico e tecnologico. Per questo il concorso cerca non solo reportage/inchieste su come l’Uomo abbia piegato la tecnologia ai propri fini, ma anche come la tecnologia abbia piegato, in maniera silenziosa, ma inesorabile, l’Uomo su di sé allontanandolo dal Reale.

I temi affrontati potranno essere diversi e davvero molti, raccontati da prospettive diverse, da uomini di scienza, da medici, da educatori, da genitori, da lavoratori, da imprenditori, da religiosi, da politici, da artisti, da poeti. Ma in ogni caso sarà premiata un’indagine che non parta dalle risposte ma dalle domande. Che non proceda da certezze ma dal mistero del Reale e della vita. Che guardi da prospettive non scontate e si sforzi di andare a fondo e oltre i cliché delle appartenenze e degli schemi culturali.

La Giuria prenderà inoltre in considerazione come sempre la capacità dell’autore/degli autori di svolgere un completo lavoro di ricerca e verifica delle fonti e delle informazioni, in un momento storico in cui proliferano le fake news, anche grazie alla circolazione incontrollata di notizie prodotte e amplificata dalla rete tecnologica. L’accuratezza e la capacità critica saranno come sempre uno dei criteri guida nella selezione.

L’opera in concorso dovrà avere alla base i valori che Letizia Leviti ricercava nell’esercizio della sua professione: onestà intellettuale, cura del linguaggio, profondità di contenuti e la volontà di essere dove accadono i fatti.

Cosa serve per partecipare

I candidati dovranno far pervenire all’Associazione Letizia Leviti:

– Numero 1 elaborato pubblicato tra il 1 luglio 2020 e il 15 novembre 2021 su uno o più supporti a scelta: carta stampata, video, radio, online, webdoc, podcast. Gli articoli o i servizi devono essere in lingua italiana e pubblicati su media registrati in Italia. Se l’elaborato – pubblicato su media italiani – dovesse essere parte di un progetto internazionale, il candidato potrà segnalarlo e la giuria lo terrà in considerazione.

– Il nome della/e testata/e su cui è stato pubblicato l’articolo o il servizio. In caso di articolo o servizio non firmato o siglato, è necessaria una dichiarazione del direttore della testata che ne attesti l’autore. In caso di elaborato firmato con un pseudonimo serve la certificazione di registrazione dello pseudonimo.

– Un curriculum vitae che riporti in breve l’attività giornalistica svolta dal candidato e un recapito telefonico.

– La scansione di un documento di identità valido.

L’autorizzazione firmata al trattamento dei dati personali ai sensi del D.L. 196/2003.

Il linguaggio

Ulteriori elemento specifico di valutazione saranno la proprietà di linguaggio – scritto, parlato o delle immagini – e la capacità di storytelling, tratti distintivi e imprescindibili di Letizia che caratterizzano, sin dal suo inizio, il premio Letizia Leviti. La correttezza grammaticale e sintattica, la scelta ponderata dei vocaboli, la chiarezza espositiva, la ricerca di una forma e di un lessico adeguati all’argomento trattato e all’architettura della frase, l’incisività frutto del rispetto delle norme di struttura, costituiscono il requisito fondamentale e indispensabile. Per i servizi televisivi saranno attentamente valutate la scelta e la regia delle immagini. Per i servizi radio e/o podcast sarà premiata la capacità di “immergere” l’ascoltatore nelle storie, pur senza l’ausilio di immagini. Per gli articoli sul web, saranno privilegiati sia la capacità di sintesi, sia l’approfondimento.

La giuria

A decretare i vincitori saranno cinque giornalisti Under35, in una giuria presieduta da Claudio Cordova, direttore de Il Dispaccio e vincitore del premio Letizia Leviti 2017 sezione web, e composta dalle giornaliste Cecilia Anesi, Giulia Presutti, Sara Manisera e Flavia Barsotti.

Il premio

All’elaborato che risulterà vincitore verrà assegnato il premio, costituito da una targa e da un riconoscimento in denaro del valore di 2.000 euro messo a disposizione dall’Associazione Letizia Leviti. Il vincitore avrà inoltre diritto al rimborso spese per la trasferta in occasione della cerimonia di premiazione che si terrà a Firenze, in Palazzo Vecchio,  il 18 dicembre 2021.

Dove inviare la domanda

La domanda di partecipazione al premio e il materiale richiesto, dovranno essere inviati –entro il 15 novembre 2021– tramite posta elettronica a ufficiostampa@associazioneletizialeviti.org o anche tramite il form presente sul sito www.associazioneletizialeviti.org. Le domande non complete di tutto il materiale richiesto non verranno prese in considerazione.